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La storia esterna del nome ‘Gondolin’.

Le lingue elfiche sono alla base di tutto ciò che Tolkien ha scritto. Una migliore comprensione delle lingue costruite (ConLang) di Tolkien aiuta a capire le sue storie. Studiarle senza prendere in considerazione le ConLang è come darsi alla fisica senza conoscere la matematica: non si farà molta strada.

1. ‘Pietra cantante’

Gondolin è stato uno dei primi toponimi in gnomico inventati da J.R.R. Tolkien. È stato usato nel titolo del suo primo grande racconto La Caduta di Gondolin (The Fall of Gondolin). Nell’indice (incompiuto) di questo racconto Tolkien scrisse:

 

«Gondolin significa ‘Pietra di canto’ (per cui in senso figurato gli Gnomi [=Elfi della Seconda Stirpe] intendevano una pietra scolpita e lavorata a raggiungere una grande bellezza), e questo era il più comune dei Sette Nomi che [gli Gnomi] davano alla loro città, rifugio segreto da Melko in quei giorni prima della  liberazione.” [1]

 

Lo stesso significato è fornito nel racconto stesso: “Gondolin, la Pietra di canto” (“Gondolin, the Stone of Song”). Nel ‘Gnomish Lexicon’ l’interpretazione di Gondolin è leggermente differente, ma trasmette lo stesso significato: “Gondolin = Q. Ondolin (cambiato in >>) Ondolinda ‘Pietra cantante’ {‘Singing Stone’}, cioè Gonn Dolin, quindi (non Gonnolin) anche Gontholin”.


Durante la I Fase concettuale il nome gnomico Gondolin aveva un’etimologia chiara e semplice: gnomico gond “pietra” più dôlin, un nome che significa ‘canto’. L’accorciamento delle vocali lunghe era una regola nell’elemento finale dei nomi trisillabici. Perché Tolkien scrisse “non Gonnolin”? Perché Gondolin si sillaba gon/dolin e non gond/olin. Gontholin significa che “nnd>nth”.

 

In eldarissa, il quenya della I Fase concettuale, il significato è leggermente meno chiaro.  Inizialmente il nome era Ondolin, poi cambiato a Ondolinda da Tolkien.

 

A quel tempo la città era chiamata per lo più Gondolin dai suoi abitanti, gli Gnomi, gli Elfi della Seconda Stirpe, e lo gnomico era la loro unica lingua: “nella nostra parlata quotidiana diciamo e la chiamiamo per lo più Gondolin” (“in our daily speech we speak and we name it mostly Gondolin”).

Sappiate dunque che i Gondothlim erano quella stirpe dei Noldoli che sola sfuggì al potere di Melko quando questi, nella Battaglia delle Innumerevoli Lacrime, uccise e rese schiava la loro gente, tessé incantesimi su di loro e li costrinse ad abitare negli Inferi di Ferro, da cui potevano allontanarsi solo per suo volere e comando. [2] (J.R.R. Tolkien)

Gondolin.jpg

Disegno di Gondolin realizzato da Tolkien e datato settembre 1928, colorato da H. E. Riddett.

2. ‘Roccia nascosta’

Per molti anni il significato di Gondolin non cambiò fino a che, nella III Fase concettuale, Tolkien scrisse in The Etymologies: “Gondolind, -inn, -in ‘heart of hidden rock’ [cuore di roccia nascosta]”. Tolkien aveva concepito una nuova etimologia e una nuova spiegazione: gond ‘roccia’ col participio passato dolen ‘nascosto, segreto’ e inn, ind ‘pensiero interiore’, che significa anche ‘cuore’. Questo significato fu portato avanti fino a quando Tolkien nella IV Fase concettuale mise da parte il noldorin, una lingua di tipo gallese, a favore del sindarin appena creato.

Nel suo Quenta Silmarillion, Tolkien ha tradotto il nome della città nel capitolo Of Turgon and the Building of Gondolin con “the Hidden Rock”, ‘la Roccia Nascosta’. La i finale era però un grosso problema. La sua presenza induceva in sindarin una metafonesi, un fenomeno di assimilazione (in inglese i-affection). In altre parole, la o in Gon- doveva mutare a y oppure ö (entrambe = IPA /u/) per metafonesi da i- (che non esisteva in gnomico). Tolkien decise quindi di riconsiderare e rimodellare l’etimologia di Gondolin durante la IV Fase concettuale, prendendo in considerazione le regole fonologiche del sindarin.

 

3. Nuova storia e nuovo significato

Vi è una nota di Tolkien datata 13 dicembre 1962 con una reinterpretazione del significato e dell’origine di Gondolin concepita al fine di spiegare la o non mutata in gon-. Tolkien scrisse: “retrazione dell’accento nel {sindarin} settentrionale: Góndolind, S. Gonnólen, Gondholen, Gondolen.” Tolkien stava pensando di rendere Gondolin(d) una forma dialettale, ma, insoddisfatto della sua nuova spiegazione, decise invece di rielaborare la storia. Invece di essere chiamata Gondolin(d) dai Sindar del Nord, il nome della città divenne un nome quenya sindarizzato coniato dagli Esiliati che parlavano quenya e impararono il sindarin solo in un secondo momento. Non vi è alcuna metafonesi da -i in quenya.

 

“I Noldor adottarono naturalmente il sindarin delle regioni in cui si stabilirono”, scrisse Tolkien. “Fingon a nord. Finrod nel sud-ovest. Turgon nord-ovest — ma la casa di Turgon e molti della sua gente aderirono più a lungo al noldorin {= dialetto del quenya, non la lingua di tipo gallese} nel parlato quotidiano, e questa lingua era ancora in uso a Gondolin. Gondolin è infatti solo una forma parzialmente sindarizzata del n{oldorin, dialetto del quenya} Ondolinde (‘Pietra cantante’ o ‘Pietra di musica’). Il vero sindarin avrebbe Gondȫ-lindē > Gondolind > Gond-lind > Gonlind (or Gonglind) > tardo Gönlin (Gönglin)”. [3] 


Il testo per come è stampato in PE:17 riporta Gonlin, Gonglin senza metafonesi da i-. O Tolkien dimenticò di scrivere la dieresi o si tratta di un refuso. Tolkien scrisse anche Goenlin e Goenglin, una grafia alternativa per Gönlin e Gönglin; cf. il nome tedesco Göring scritto anche Goering.

In uno dei manoscritti che avrebbero dovuto formare il quarto volume integrativo del The Lord of the Rings, Tolkien scrisse: “Gondolin. Non è chiaramente né sindarin né noldorin {= dialetto del quenya, non la lingua di tipo gallese} . Dato che era stata fondata da Turgon abbastanza presto, il suo nome era in quenya e la lingua elevata o di stato di Gondolin rimase il quenya, Ondolinde/Ondolin. Ma la popolazione di Gondolin (derivando in gran parte da Nivrost) era almeno per metà di origine sindarin e la lingua quotidiana della città era il sindarin. Ciò differiva dallo standard (del Doriath) (a) nell’avere elementi occidentali e alcuni elementi settentrionali e (b) nell’incorporare un buon numero di parole quenya-noldorin in forme più o meno sindarizzate. Così la città era generalmente chiamata  Gondolin < Q. Ondolin(de), con semplice sostituzione della g- (arcaico S gond > gonn ‘una roccia', Q ondo), non {vero sindarin} **Goenlin o **Goenglin”. [4]


Tolkien aggiunse una nuova spiegazione nel Quenta Silmarillion, ampliando il breve ‘Hidden Rock’, ‘Roccia nascosta’: “O così il suo nome fu poi conosciuto e interpretato; ma la sua antica forma e significato sono in dubbio. Si dice che il nome fu dato inizialmente in quenya (perché quella lingua era parlata nella casa di Turgon) e fosse Ondolinde, la ‘Roccia della musica dell’acqua’, poiché vi erano fonti sulla collina. Ma le persone (che parlavano solo il sindarin) alterarono questo nome in Gondolin e lo interpretarono ‘Roccia nascosta’: Gond dolen nella loro lingua”. 5 La parola dolen fu portata dal noldorin(-gallese) al sindarin senza alcun cambiamento. Il significato ‘acqua e musica’ è pressoché come nel Book of Lost Tales, ma con un’origine completamente differente.

Nel 1969 circa Tolkien scrisse: “Però {il quenya} era diventato una lingua libresca per la maggior parte della sua gente che, come gli altri Noldor, usava il sindarin nel parlato quotidiano. In questo modo originarono molte forme miste, che non appartenevano strettamente a nessuna delle due lingue. Ne è un esempio il nome con cui la grande città di Turgon era meglio conosciuta nella leggenda, Gondolin(d)>. Fu dato da Turgon in quenya, Ondolinde, ma generalmente la sua gente lo volgeva in sindarin, in cui l’eldarin *gono *gondo 'pietra, roccia’ ha mantenuto la g- persa in quenya”. [6]


La nuova etimologia era ora completa e si adattava alla nuova storia interna degli Eldar e delle loro lingue.

 

Prof. Edoardo Kloczko

NOTE

[1] «Gondolin meaneth ‘stone of song’ (whereby figuratively the Gnomes meant stone that was carven and wrought to great beauty), and this was the name most usual of the Seven Names they gave to their city of secret refuge from Melko in those days before the release.» 

[2] Know then that the Gondothlim were that kin of the Noldoli who alone escaped Melko’s power when at the Battle of Unnumbered Tears he slew and enslaved their folk and wove spells about them and caused them to dwell in the Hells of Iron, faring thence at his will and bidding only.

[3] “The Noldor naturally adopted the Sindarin of the regions in which they settled,” wrote Tolkien. “Fingon in North. Finrod in SW. Turgon NW — but Turgon’s house and many of his folk adhered longest to Noldorin {= dialect of Quenya, not the Welsh style tongue} in daily speech, and this language was still in use in Gondolin. Gondolin is in fact only a partially Sindarized form of N. {= Noldorin, dialect of Quenya} Ondolinde (“Singing Stone” or “Stone of Music”). True Sindarin would have *Gondȫ-lindē > Gondolind > Gond-lind > Gonlind (or Gonglind) > late Gönlin (Gönglin).”

 

[4] “Gondolin. This is obviously neither Sindarin, nor Noldorin {= dialect of Quenya, not the Welsh style tongue}. Since it was founded by Turgon quite early its name was Quenya, and the high or state language of Gondolin remained Quenya, Ondolinde/Ondolin. But the population of Gondolin (being largely drawn from Nivrost) was at least half of Sindarin origin, and the daily language of the city was Sindarin. This differed from the standard (of Doriath): (a) in having western and some northern elements, and (b) in incorporating a good many Noldorin-Quenya words in more or less Sindarized forms. Thus the city was usually called Gondolin < Q. Ondolin(de), with simple replacement of g- (archaic S gond > gonn 'a rock', Q ondo), not **Goenlin or **Goenglin.”

 

[5] “Or so its name was afterwards known and interpreted; but its ancient form and meaning are in doubt. It is said that the name was given first in Quenya (for that language was spoken in Turgon's house), and was Ondolinde, the “Rock of the Music of Water”, for there were fountains upon the hill. But the people (who spoke only the Sindarin tongue) altered this name to Gondolin and interpreted it to mean “Hidden Rock”: Gond dolen in their own speech.” 

 

[6] “Though for most of its people {Quenya} had become a language of books, and as the other Ñoldor they used Sindarin in daily speech. In this way there arose several blended forms, belonging strictly to neither language. Indeed, the name of the great city of Turgon by which it was best known in legend, Gondolin(d) > is an example. It was given by Turgon in Quenya Ondolindë, but generally its people turned it towards Sindarin, in which Eldarin *gon, *gondō ‘stone, rock’ had retained the g- lost in Quenya”.

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